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Alba Adriatica

ALBA ADRIATICA località balneare dell’Abruzzo

Centro costiero di incerte origini adagiato ai piedi di un colle, in cui si producono artigianalmente manufatti in pelle; l’economia è permeata da un vivace spirito imprenditoriale, che tende a promuo­vere soprattutto le attività turistiche e il loro indotto. La comunità degli albensi, che presenta un indice di vecchiaia in linea con i valori medi, risiede quasi per intero nel capoluogo comunale; quest’ultimo si è esteso longitudinalmente lungo il litorale fino a toccare gli estremi dei contigui abitati di Villa Rosa (Martinsicuro) e di Tortoreto, che appartengono alla conurbazione del litorale teramano settentrio­nale. 1 morbidi rilievi e le aree pianeggianti del comprensorio comunale sono coperti da un’esten­sione di coltivi fino alle porte dell’abitato; questo si affaccia sulla costa bassa e sabbiosa, orlata da una pineta e da un’amena passeggiata.

Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, un sole dai fulgidi raggi sorge dalla superficie increspata del mare.

 

LOCALIZZAZIONE

Il territorio comunale abbraccia uno spicchio delle colline e della pianura litoranea teramana —per la precisione quella che si affaccia sulla sponda destra del basso corso del fiume Vibrata— li capoluogo comunale, servito dalla linea ferroviaria Bologna-Bari, rappresenta un importante nodo viario: sorge nel punto in cui la strada statale n. 16 Adriatica incrocia la n. 259 della Val Vibrata, che lo collega ad Ascoli Piceno tramite la statale n. 81 Piceno­Aprutina. [I tronco autostradale Bologna-Taranto (A14) lambisce l’abitato ma il più vicino varco di accesso è il casello di San Benedetto del Tronto-Ascoli Piceno, posto a 9 chilometri di distanza. Grazie alle arterie di traffico costiere i collegamenti con le strutture portuali di San Benedetto del Tronto (AP), distanti 9 chilometri, non comportano di norma alcun disagio, fatta eccezione per i mesi estivi, quando l’intensificarsi del traffico ostacola anche il raggiungimento dell’aeroporto “Pasquale Liberi”, che dista 58 chilometri, di quello intercon­tinentale di Roma/Fiumicino e dell’importante sca­lo marittimo di Civitavecchia (RM), siti, rispettiva­mente, a 230 e 282 km di distanza.

II comune dipende da Teramo e da Giulianova per i rapporti con le istituzioni; a Tortoreto e al capo­luogo di provincia si rivolge per la ricerca di lavoro.

 

EVOLUZIONE STORICA

Non si conosce la data di nascita del borgo ma è lecito supporre che avesse fin dal principio una funzione di avvistamento. La prima menzione dell’abitato è contenuta in un documento del 1133 e dalle altre fonti disponibili si ricava che le sue sorti furono sempre legate a quelle della vicina Tortore­to, da cui si staccò nel 1956 conquistando la piena autonomia amministrativa.

Una torre di avvistamento, munita di un’ampia cisterna per la raccolta delle acque piovane al piano terra, è la più caratteristica testimonianza del pas­sato e fu eretta come baluardo difensivo contro i nemici che in qualsiasi momento potevano attac­care dal mare l’inerme popolazione locale.

Lo sfruttamento turistico dei quattro chilometri di litorale abruzzese che appartengono a questo co­mune è cominciato poco più di trent’anni fa.

 

STRUTTURA INTERNA

La qualità della vita fa leva su un’economia ricca di fermenti. L’agricoltura è praticata intensivamente e con tecniche appropriate ma non rappresenta più la fonte primaria di sussistenza, così come il pur consistente apporto dell’industria manifatturiera dell’abbigliamento e della pelletteria è nettamente inferiore a quello del terziario: gli esercizi commer­ciali, infatti, sono in crescita costante e si va am­pliando il settore dei servizi, al cui interno il com­parto creditizio genera impulsi favorevoli alla stabi­lizzazione dell’economia albense. Alla base dell’at­tuale fase di alta congiuntura c’è una vocazione turistica sapientemente coltivata dall’intraprenden­te comunità, che si è adoperata per la creazione di moderne infrastrutture. II comune non ospita im­portanti sedi burocratico-amministrative e dispone esclusivamente di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado; possiede tuttavia in abbondanza alberghi, ristoranti, campeggi, discote­che e locali notturni, nonché attrezzati stabilimenti balneari, disposti ordinatamente lungo il litorale; è dotato di un bocciodromo e di alcune palestre, di campi da tennis e di calcio —la squadra locale (Alba Adriatica Associazione Calcio) milita nei campiona­ti minori—; le sue strutture sanitarie includono un ambulatorio per il pronto soccorso estivo e un consultorio familiare.

 

RELAZIONI ESTERNE

Conquistare il favore dei turisti è l’obiettivo prima­rio verso cui tendono gli sforzi della comunità al­bense. È perciò naturale che nei mesi estivi si concentrino le iniziative di maggiore impegno or­ganizzativo (sagre gastronomiche, concerti di musi­ca classica e leggera, rappresentazioni teatrali, tor­nei sportivi, mostre fotografiche e il “carnevale estivo”, che apre i festeggiamenti del ferragosto).

La Patrona Sant’Eufemia si celebra il 16 settembre. II comune è stato, fino al 31 dicembre 1996, terri­torio in “ritardo di sviluppo”, cui si applica l’obiet­tivo n. 1, definito dal regolamento (CEE) n. 2052/88 del Consiglio del 24 giugno 1988, che per tali zone prevede tutta una serie di provvidenze attuate me­diante l’impiego dei cosiddetti “fondi strutturali” dell’Unione. Le misure previste tendono a realizza­re: infrastrutture di comunicazione e telecomuni­cazione, per limitare le conseguenze della perifici­tà; approvvigionamento energetico e idrico, per ridurre la dipendenza dall’esterno; ricerca e svilup­po, per accrescere la competitività delle imprese; formazione professionale e servizi alle imprese.