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MANIFESTAZIONI E FESTE A GIULIANOVA

La fama di questa località balneare è accresciuta dal gran numero di manifestazioni che scandiscono il trascorrere dei mesi estivi. Si segnalano in partico­lare la rassegna di spettacoli teatrali allestiti nelle strade del centro storico nei mesi di luglio e agosto; la festa della Madonna del Portosalvo nella seconda domenica di agosto, con una processione di moto­pescherecci che trasportano la statua della Vergine; la rassegna musicale internazionale di jazz e black music “Mondi Sonori` e il festival dei “buskers”, artisti di strada che si esibiscono in modo estempo­raneo coinvolgendo turisti e abitanti del posto.

La festa del Patrono S. Flaviano si celebra il 24 novembre.

La città di Giulianova in Abruzzo

Giulianova è una cittadina costiera ricostruita nel Medioevo in un’area di bassa collina che aveva ospitato più antichi insediamenti; è un’importante stazione bal­neare, un vivace porto peschereccio e un polo industriale e commerciale. La comunità dei giuliesi presenta un indice di vecchiaia nella media; nella sua distribuzione tende all’accentramento: il minu­scolo aggregato urbano di Case di Trento e le località di Colleranesco, Villa Pozzoni e Villa Volpe rappresentano infatti delle appendici suburbane del capoluogo comunale che, sulla scia di un’irre­sistibile espansione edilizia di tipo turistico-residen­ziale, si è saldato a Tortoreto entrando a far parte della grande conurbazione costiera dell’Abruzzo settentrionale. Sul litorale basso e sabbioso sfuma­no rilievi collinari dal morbido profilo; file ordinate di pini e gruppi di palme, intercalati da piccole aiole, ombreggiano la suggestiva passeggiata del lungomare giuliese. Giulianova è situato su una modesta altura presso la foce del fiume Tordino, il capoluogo comunale ha imprigio­nato con la sua moderna espansione le arterie lon­gitudinali che corrono lungo il litorale adriatico: l’abitato si distende linearmente su entrambi i lati della strada statale n. 16 Adriatica, nel punto in cui questa incrocia la n. 80 del Gran Sasso d’Italia; è inoltre il nodo ferroviario in cui si incontrano le linee Teramo-Giulianova e Bologna-Bari e dista appena 6 chilometri dal casello di Teramo-Giulianova dell’au­tostrada Bologna-Taranto (Al 4); munito di strutture portuali in fase di ammodernamento, comunica con il porto turistico e commerciale di Pescara e con l’aeroporto “Pasquale Liberi”, distanti 45 e 47 chi­lometri, mediante la direttrice costiera e risente pertanto di fenomeni di congestione nei mesi estivi. L’aeroporto intercontinentale di Roma/Fiumicino e l’importante scalo marittimo di Civitavecchia (RM) distano rispettivamente 220 e 270 km.

Per molti comuni dell’entroterra collinare terama­no questa cittadina del litorale è il punto di riferi­mento per i rapporti con le istituzioni e per la ricerca di lavoro.

 

EVOLUZIONE STORICA

In epoca romana sorse il centro fiorente di CA­STRUM NOVUM che fu completamente raso al suolo dai saraceni; ricostruito, esso prese il nome di Caste) Flaviano e nel 1382 divenne feudo degli Acquaviva. Intorno al 1460, in seguito ad un’epide­mia malarica e ad una devastante battaglia tra Federico da Montefeltro e Giacomo Piccinine, quest’originario nucleo abitato si spopolò rapida­mente e la sua popolazione ne costituì uno nuovo, che assunse l’attuale denominazione in onore del duca Giuliantonio Acquaviva.

Nel punto in cui sorgeva il porto romano fu edificata nel Trecento la chiesa di Santa Maria a Mare, parzialmente ricostruita in seguito ai danni subiti durante l’ultimo conflitto mondiale; nella parte alta della cittadina si erge invece il duomo di S. Flaviano, con pianta ottagonale ed un ampia cupola al suo interno sono custodite sculture moderne

 

STRUTTURA INTERNA

Per buona parte dell’anno riesce a mantenere una

quiete relativa che favorisce il normale svolgimento delle occupazioni quotidiane, in attesa dell’arrivo dei villeggianti estivi. Intorno a quest’evento travol­gente ruotano una serie di attività economiche: il benessere della comunità, infatti, scaturisce solo in via subordinata dalla coltivazione di cerali, ortaggi, vite e olivo, dalle tradizionali attività artigiane (eba­nisteria, intreccio di canestri, realizzazione di vetri istoriati e lavorazione del corallo), dalle numerose imprese industriali che aderiscono ai tracciati viari longitudinali e trasversali del comprensorio e che operano nei settori alimentare, metalmeccanico, delle confezioni, delle calzature e dei materiali da costruzione. La principale risorsa economica è rap­presentata dal turismo balneare, dal suo indotto commerciale e dai molteplici servizi, che hanno conosciuto una buona affermazione del credito. La vivacità intellettuale della comunità si è tradotta in forme di associazionismo con interessi culturali e ricreativi, nella nascita di un’emittente radiofonica e di un periodico locale e nello sviluppo delle infrastrutture. il comune è sede di pubblici uffici giudiziari e finanziari, di una compagnia dei cara­binieri, della dogana e dell’ufficio circondariale marittimo; dispone di due orfanotrofi ed è dotato di un liceo scientifico, di un istituto tecnico indu­striale e di due istituti professionali; possiede alcune biblioteche, una pinacoteca ed un cinema; conta grandi complessi alberghieri, campeggi e stabili­menti balneari disposti lungo il litorale accanto a ristoranti e locali notturni; vanta una piscina, un campo da tiro, piste di pattinaggio e di go-kart, bocciodromi, campi da tennis, di calcio e di palla­canestro; le sue strutture sanitarie annoverano un poliambulatorio specialistico, un presidio ospeda­liero, un centro per la salute mentale, un istituto di riabilitazione e un consultorio familiare.

Città Sant’Angelo

Città sant’Angelo è una cittadina medievale adagiata su un colle, nel sito di un antichissimo insediamento; i suoi artigiani lavo­rano il ferro e producono fuochi d’artificio e la sua economia è animata da un vivace spirito imprendi­toriale. Le case sparse e i minuscoli aggregati urbani che punteggiano l’agro comunale (Alzano, Casette, Crocefisso, Fagnani, Fonte Nuova, San Giacomo, San Rocco e San Vittorito) ospitano una larga fetta della comunità dei civitasan La nge lesi o angolani, il cui indice di vecchiaia è compreso fra i normali valori; la restante parte è distribuita in alcuni abitati di modesta entità (Annunziata, Cipressi, Cona, Fon­te Umano, Madonna della Pace, San Martino Alta e Bassa) e nel capoluogo comunale, che si sviluppa trasversalmente su una dorsale collinare in direzio­ne della località balneare di Marina, unita alla grande conurbazione pescarese. il territorio comu­nale abbraccia le colline litoranee e la sottile pianu­ra costiera che sfuma nella spiaggia bassa e sabbio­sa. Nel paesaggio, che alterna ordinatamente filari di vite e uniformi tappeti di seminativi, splende anche il colore argenteo degli ulivi.

Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, S. Michele Arcangelo stringe nella destra una lancia con cui si appresta a trafiggere il serpente e con la sinistra sorregge una bilancia; in “punta” una serie di case e una chiesa simboleggiano la cittadina.

 

LOCALIZZAZIONE

Sul crinale di spartiacque fra le valli del fiume Fino e del torrente Piomba corre il tracciato viario che, a poca distanza dal capoluogo comunale, si innesta sulla statale n. 16 Adriatica all’altezza del casello di Pescara Nord-Città Sant’Angelo dell’autostrada Bo­logna-Taranto (A14) e della stazione, posta sulla linea ferroviaria Bologna-Bari. Grazie alle impor­tanti arterie costiere i collegamenti con il porto turistico e commerciale e con l’aeroporto “Pasqua­le Liberi”, distanti rispettivamente 18 e 20 km, non comportano di norma disagi, anche se nei mesi estivi possono verificarsi fenomeni di congestione. Si raggiungono agevolmente anche l’aeroporto in­tercontinentale di Roma/Fiumicino e l’importante scalo marittimo di Civitavecchia (RM), nonostante i 248 e i 300 km di distanza.

Dal resto della conurbazione centrale abruzzese, di cui è parte integrante, e soprattutto da Pescara, il comune dipende per i consumi, per le necessità burocratiche e per la ricerca di lavoro.

 

EVOLUZIONE STORICA

Non è più motivo di controversia l’identificazione dell’attuale abitato con l’insediamento vestivo di ANGULUS, che, assai rinomato per le saline ed i vini pregiati, ebbe l’appellativo di CIVITAS fin dall’anno 875; già allora si parlava di un porto, che fu saccheggiato dagli abitanti di Ortona e di Mon­tesilvano e poi distrutto. Successivamente, nel con­testo dei conflitti fra Papato ed Impero, anche il borgo fu raso al suolo, per volontà di Federico II, perché in linea con le posizioni della Chiesa; rico­struito e lungamente conteso, fu assegnato, fra gli altri, ai Carata, ai Piccolomini, ai Pivello e ai Figliola. L’antica dedizione al Papato è testimoniata da una ricca architettura religiosa, fra cui spiccano il duo­mo duecentesco di S. Michele Arcangelo, probabil‑

mente ricostruito sui resti di un edificio sacro del IX secolo, con facciata parzialmente coperta da una torre campanaria del Settecento, la chiesa di S. Francesco, con portale finemente lavorato, e quelle di Santa Chiara, di tipico gusto barocco, a pianta circolare e con tre cappelle, e di Sant’Agostino. L’edilizia minore del centro storico ha per lo più una veste sette-ottocentesca.

 

STRUTTURA INTERNA

L’assetto economico è carico di fermenti. Agricoltura ed industria hanno instaurato un’efficace sinergia: la viticoltura, infatti, si connette alla produzione di vino Rubino e nei frantoi si ricava da olive pregiate un olio genuino e particolarmente gustoso. L’industria, pre­sente nel comprensorio angolano anche con opifici dell’abbigliamento e del mobile, con officine metal­meccaniche ed elettromeccaniche, ha inoltre legami profondi con il terziario —il comparto creditizio, in particolare, genera impulsi favorevoli alla stabilizza­zione e alla crescita delle realtà produttive—. La vocazione turistica maturata negli ultimi tempi ha incentivato la creazione di moderne infrastrutture. Il comune dispone degli ordinari uffici municipali e postali, di due case di riposo, di una biblioteca comunale, delle scuole dell’obbligo e di un istituto magistrale; abbonda di strutture ricettive (alberghi, ristoranti e campeggi), di impianti sportivi (una pisci­na scoperta, un pala77etto dello sport, alcune pale­stre, un campo di calcio a disposizione delle squadre locali, un maneggio e superfici attrezzate per il gioco del tennis, del minigolf e della pallacanestro) e di strutture sanitarie (una clinica privata, un consultorio familiare, un gabinetto radiologico e un laboratorio analisi).

 

RELAZIONI ESTERNE

Turismo balneare a Marina di Città Sant’Angelo, storia, arte e quiete nel capoluogo comunale: ce n’è per tutti i gusti in questo comune vivace e dinamico, che per i visitatori ha in serbo le sue specialità gastronomiche e i suoi tipici prodotti. Le sagre agostane, in particolare, sono dedicate alle famose “scrippelle” —l’equivalente delle crépe fran­cesi— e alla pizza, mentre a settembre si celebrano le virtù dell’uva locale, che pende festosa e invitan­te dai carri allegorici.

Il Patrono S. Michele Arcangelo si festeggia nel lune­dì successivo alla terza domenica di settembre.

Alba Adriatica

ALBA ADRIATICA località balneare dell’Abruzzo

Centro costiero di incerte origini adagiato ai piedi di un colle, in cui si producono artigianalmente manufatti in pelle; l’economia è permeata da un vivace spirito imprenditoriale, che tende a promuo­vere soprattutto le attività turistiche e il loro indotto. La comunità degli albensi, che presenta un indice di vecchiaia in linea con i valori medi, risiede quasi per intero nel capoluogo comunale; quest’ultimo si è esteso longitudinalmente lungo il litorale fino a toccare gli estremi dei contigui abitati di Villa Rosa (Martinsicuro) e di Tortoreto, che appartengono alla conurbazione del litorale teramano settentrio­nale. 1 morbidi rilievi e le aree pianeggianti del comprensorio comunale sono coperti da un’esten­sione di coltivi fino alle porte dell’abitato; questo si affaccia sulla costa bassa e sabbiosa, orlata da una pineta e da un’amena passeggiata.

Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, un sole dai fulgidi raggi sorge dalla superficie increspata del mare.

 

LOCALIZZAZIONE

Il territorio comunale abbraccia uno spicchio delle colline e della pianura litoranea teramana —per la precisione quella che si affaccia sulla sponda destra del basso corso del fiume Vibrata— li capoluogo comunale, servito dalla linea ferroviaria Bologna-Bari, rappresenta un importante nodo viario: sorge nel punto in cui la strada statale n. 16 Adriatica incrocia la n. 259 della Val Vibrata, che lo collega ad Ascoli Piceno tramite la statale n. 81 Piceno­Aprutina. [I tronco autostradale Bologna-Taranto (A14) lambisce l’abitato ma il più vicino varco di accesso è il casello di San Benedetto del Tronto-Ascoli Piceno, posto a 9 chilometri di distanza. Grazie alle arterie di traffico costiere i collegamenti con le strutture portuali di San Benedetto del Tronto (AP), distanti 9 chilometri, non comportano di norma alcun disagio, fatta eccezione per i mesi estivi, quando l’intensificarsi del traffico ostacola anche il raggiungimento dell’aeroporto “Pasquale Liberi”, che dista 58 chilometri, di quello intercon­tinentale di Roma/Fiumicino e dell’importante sca­lo marittimo di Civitavecchia (RM), siti, rispettiva­mente, a 230 e 282 km di distanza.

II comune dipende da Teramo e da Giulianova per i rapporti con le istituzioni; a Tortoreto e al capo­luogo di provincia si rivolge per la ricerca di lavoro.

 

EVOLUZIONE STORICA

Non si conosce la data di nascita del borgo ma è lecito supporre che avesse fin dal principio una funzione di avvistamento. La prima menzione dell’abitato è contenuta in un documento del 1133 e dalle altre fonti disponibili si ricava che le sue sorti furono sempre legate a quelle della vicina Tortore­to, da cui si staccò nel 1956 conquistando la piena autonomia amministrativa.

Una torre di avvistamento, munita di un’ampia cisterna per la raccolta delle acque piovane al piano terra, è la più caratteristica testimonianza del pas­sato e fu eretta come baluardo difensivo contro i nemici che in qualsiasi momento potevano attac­care dal mare l’inerme popolazione locale.

Lo sfruttamento turistico dei quattro chilometri di litorale abruzzese che appartengono a questo co­mune è cominciato poco più di trent’anni fa.

 

STRUTTURA INTERNA

La qualità della vita fa leva su un’economia ricca di fermenti. L’agricoltura è praticata intensivamente e con tecniche appropriate ma non rappresenta più la fonte primaria di sussistenza, così come il pur consistente apporto dell’industria manifatturiera dell’abbigliamento e della pelletteria è nettamente inferiore a quello del terziario: gli esercizi commer­ciali, infatti, sono in crescita costante e si va am­pliando il settore dei servizi, al cui interno il com­parto creditizio genera impulsi favorevoli alla stabi­lizzazione dell’economia albense. Alla base dell’at­tuale fase di alta congiuntura c’è una vocazione turistica sapientemente coltivata dall’intraprenden­te comunità, che si è adoperata per la creazione di moderne infrastrutture. II comune non ospita im­portanti sedi burocratico-amministrative e dispone esclusivamente di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado; possiede tuttavia in abbondanza alberghi, ristoranti, campeggi, discote­che e locali notturni, nonché attrezzati stabilimenti balneari, disposti ordinatamente lungo il litorale; è dotato di un bocciodromo e di alcune palestre, di campi da tennis e di calcio —la squadra locale (Alba Adriatica Associazione Calcio) milita nei campiona­ti minori—; le sue strutture sanitarie includono un ambulatorio per il pronto soccorso estivo e un consultorio familiare.

 

RELAZIONI ESTERNE

Conquistare il favore dei turisti è l’obiettivo prima­rio verso cui tendono gli sforzi della comunità al­bense. È perciò naturale che nei mesi estivi si concentrino le iniziative di maggiore impegno or­ganizzativo (sagre gastronomiche, concerti di musi­ca classica e leggera, rappresentazioni teatrali, tor­nei sportivi, mostre fotografiche e il “carnevale estivo”, che apre i festeggiamenti del ferragosto).

La Patrona Sant’Eufemia si celebra il 16 settembre. II comune è stato, fino al 31 dicembre 1996, terri­torio in “ritardo di sviluppo”, cui si applica l’obiet­tivo n. 1, definito dal regolamento (CEE) n. 2052/88 del Consiglio del 24 giugno 1988, che per tali zone prevede tutta una serie di provvidenze attuate me­diante l’impiego dei cosiddetti “fondi strutturali” dell’Unione. Le misure previste tendono a realizza­re: infrastrutture di comunicazione e telecomuni­cazione, per limitare le conseguenze della perifici­tà; approvvigionamento energetico e idrico, per ridurre la dipendenza dall’esterno; ricerca e svilup­po, per accrescere la competitività delle imprese; formazione professionale e servizi alle imprese.